Oggi molti italiani ci ridono su, ma qualche giorno fa questa notizia ha suscitato molte polemiche, soprattutto su TV, giornali e magazine.Â
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Sto parlando di una proposta fatta da un parlamentare del partito della Premier Giorgia Meloni, che ha proposto un decreto legge per limitare l’uso elle parole straniere nell’italiano.Â
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Come se non bastasse, poi, la stessa persona ha anche proposto di multare tutti coloro che usano pubblicamente queste parole.Â
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Naturalmente questa proposta andrebbe a colpire soprattutto l’inglese, la lingua straniera che in questo momento sta influenzando maggiormente la società italiana.Â
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Si è parlato di questa proposta anche all’estero, dove alcuni giornali (soprattutto di lingua inglese) hanno espresso i loro dubbi a riguardo.Â
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In Italia, comunque, appena la notizia è stata diffusa, si sono susseguite moltissime critiche di vari opinionisti, esperti, linguisti, influencer, giornalisti, ecc., che hanno criticato la proposta principalmente per due motivi.Â
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Il primo perché molte parole inglesi sono già fortemente entrate nell’uso quotidiano di molte persone (di varie età , anche se non tutte le usano con accenti corretti).
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Non è raro, quindi, sentire anche persone piuttosto anziane dire parole come: weekend, computer, email, post, influencer, bus, pub, hotel, ecc.
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Secondo perché in Italia non si parla una lingua (l’italiano) standard e uguale in tutto il paese, ma ci sono diverse lingue nazionali e diverse varianti dell’italiano, diversi accenti, diverse parole, diverse costruzioni di frasi e diversi usi delle parole straniere.Â
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Se a Milano, per esempio, il numero delle parole inglesi usate quotidianamente è molto maggiore rispetto a quelle usate nel resto d’Italia, in molte zone e città italiane, tra cui la Sicilia, la Sardegna, Bolzano, ma anche Napoli e Venezia, molte persone non sono in grado di parlare correttamente l’italiano, perché le loro lingue madri sono i dialetti, le lingue locali (infatti sarebbe sbagliato dire che il napoletano è un dialetto, perché è una lingua!) e le lingue straniere (il francese, il tedesco e lo sloveno sono le tre principali lingue straniere riconosciute ufficialmente in Italia, ma ci sono anche il ladino, il greco e l’albanese che sono parlate in alcune aree limitate del paese).
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Quindi di quale italiano stiamo parlando? L’italiano non è altro che un insieme di parole, lingue, dialetti e modi differenti di parlare una stessa lingua.Â
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D’altronde l’italiano è stato imposto come lingua ufficiale (e principale) dell’Italia e non si è sviluppato da solo lungo lo stivale.
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In fine, sicuramente una lingua e la sua diffusione non possono essere controllate da regolamenti e leggi, quindi anche io sono molto critico su questa proposta e penso che non potrà mai avere successo.Â
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Tu cosa pensi di questo soggetto?
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Ci sono nel tuo paese regole di questo tipo?
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Se vuoi conoscere meglio questo soggetto, parliamone a lezione!