Buongiorno, oggi vi voglio parlare di alcune mie studentesse speciali.Â
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Non sono speciali perché sono più brave degli altri studenti a parlare o studiare italiano e nemmeno perché hanno un prezzo più alto degli altri, ma piuttosto per altri motivi che sto per raccontarvi.Â
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Innanzitutto sono diventate mie studentesse per coincidenza.
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Tra di loro c’è poco in comune: sono mamme e vengono dalla stessa città , ma hanno vite e passioni totalmente differenti.Â
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Ciò che più le accumuna e le rende speciali è una grandissima voglia di riscattarsi, di rinascere, di dimenticare e ricominciare a vivere, trovare un buon lavoro, avere più opportunità nella società e possibilmente degli amici.Â
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La cosa più strana in tutta questa storia è che poco più di un anno fa, nessuna di loro avrebbe potuto immaginare di voler studiare e imparare l’italiano, così come di voler trovare degli amici, un lavoro, degli hobby in un posto geografico totalmente sconosciuto e lontano dalla propria città natale.Â
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Qualcuna di loro è anche arrivata qui per caso, senza aver mai sentito né il nome della città , né della regione dove si stava recando. L’unica cosa importante era dover partire, andare via, andare al sicuro, prendere il primo autobus per una nuova destinazione e poi, una volta arrivate lì insieme ai propri figli, cercare un modo per ricominciare.Â
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Provate a immaginarvi voi in questa stessa situazione, dover prendere un autobus con una destinazione sconosciuta e per di più in compagnia dei vostri bambini: come, dove e con l’aiuto di chi crescerli?
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A me viene la pelle d’oca solo a pensarci, ma invece queste mie studentesse, tra l’altro giovanissime, l’hanno fatto, hanno affrontato da sole questo salto nell’incognito e una volta arrivate qui, hanno cercato altre persone che come loro avevano bisogno di rinascere.Â
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Non è stato facile, anzi, è stato molto doloroso. Una volta arrivate qui ad Ascoli Piceno, però, hanno trovato una piccola rete di persone pronte ad aiutarle.Â
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Hanno trovato altre persone come loro e hanno cominciato a condividere informazioni, aiuti, possibilità lavorative e opportunità per poter imparare l’italiano.Â
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In questo momento io sono entrato in contatto con alcune di loro e ho scoperto più dal vivo che cosa significa dover lasciare le proprie case da un momento all’altro, dover scappare con la paura, dover prendere il primo autobus per chissà dove e poi arrivare qui.Â
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Non è facile parlare con loro della loro storia, spesso scendono le lacrime e mi viene da piangere anche a me.
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A dire il vero io non chiedo molto, ma sono loro che hanno bisogno di parlare, di dire e di condividere la loro tragedia. Sentono il bisogno di raccontare a noi, che viviamo così lontano e che sentiamo parlare della guerra solo in TV.
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Non parlano inglese sufficientemente da poter capire quello che dico e fare lezione con loro è spesso una vera sfida, ma la loro determinazione nel voler capire e imparare, le rende decisamente veloci nell’apprendere e migliorare quello che studiano.Â
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Vorrei raccontarvi ancora di più su di loro, ma avrei bisogno di troppo tempo per farlo.Â
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Anche io nel mio piccolo cerco di aiutare queste ragazze e i loro bambini con le mie lezioni e con qualche informazione utile per vivere e lavorare nella mia città e sempre più spesso mi rendo conto di quanto la determinazione possa spingerci a ottenere ciò che vogliamo.
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Vi presento Tania, Olga, Anna e Karina, vengono da Kharkiv, hanno lasciato le loro case sotto le bombe e i loro mariti in Ucraina. Hanno più di una laurea e avevano ottimi lavori, ora qui ad Ascoli Piceno lavorano in un’impresa di pulizie, ma nel tempo libero fanno anche altri mestieri, crescono i loro figli e studiano l’italiano perché vogliono avere una vita migliore e degli amici con cui sentirsi persone normali.Â